sabato 31 ottobre 2009

055news.it RITA BELLACOSA racconta Piero Marrazzo

Il nudo e il crudo
Firma : Rita Bellacosa

Rita Bellacosa: racconta Piero Marrazzo31/10/2009 - 21:16
Piero Marrazzo, 51 anni, Presidente della regione Lazio dal 4 Aprile 2005 al 27 Ottobre 2009, sposato, tre figlie. 23 Ottobre 2009 Viene diramata la notizia che Marrazzo sarebbe stato ricattato da quattro carabinieri, a causa di un video girato il 3 Luglio scorso in un’abitazione in via GRADOLI (zona Cassia) a ROMA, in cui il presidente Marrazzo appare coinvolto in una scena inequivocabilmente intima con un transessuale. Il Marrazzo, visibilmente provato, ammette pubblicamente quella che definisce “frutto di una mia debolezza della vita privata” e si autosospende trasferendo i suoi poteri al Vice-Presidente e Assessore all'Urbanistica Esterino Montino. 26 Ottobre Marrazzo si dimette ufficialmente dall'incarico di Commissario regionale per la Sanità 27 Ottobre si dimette da Presidente della regione, Questa, in breve, la cronistoria della vicenda dolorosa di un uomo perbene . Ho conosciuto Piero Marrazzo quando lavorava in Rai; riporto l’episodio dell’incontro nel mio libro LE INUTILI APPARENZE, CAPITOLO XXVI, pag. 146. Nutro stima per l’uomo politico e la persona. La Giustizia farà il suo corso ma l’uomo Marrazzo, triturato, fagocitato dallo scandalo politico, morale, personale, non potrà dimenticare. Marrazzo ha dichiarato: “Nei primi giorni di luglio 2009 ho deciso di avere un incontro sessuale a pagamento con una persona incontrata per strada qualche tempo pri­ma e di cui avevo il cellulare, di nome Natalie. Te­lefonai a questa persona e presi un appuntamento per le prime ore della mattina. Mi recai in auto gui­data dal mio autista e lo lasciai alcune centinaia di metri distante con la scusa che sarei andato a fare una passeggiata...”. Mi rivolgo agli anonimi clienti dei trans. Mi chiedo perché tanti, e sono davvero tanti, si parla di circa nove milioni di italiani, vadano con i transessuali tanto che andare con quelli diventi una tentazione a cui non si può resistere. Pensi ”devo ancora una volta, sarà l’ultima”. Telefoni ed è fatta. Luilei ti aspetta a casa sua, prevedi scintille. Esci, farti dominare ti piace da una donnona come lei, altro che femmina: una stangona di un metro e ottanta con tacchi a spillo e minigonna mozzafiato, supertruccata, superprofumata, fiera di una femminilità non biologica ma fortemente voluta. Li ho visti a Parigi, i transessuali, persone talmente belle e femminili che ti fanno quasi sentire in colpa per non sapere o volere amplificare la tua sensualità (LE INUTILI APPARENZE, CAPITOLO X, pag.60). Sono un vero inno alla femminilità perché essi l’hanno scelta, inseguita, voluta al prezzo di enormi sacrifici fisici, operazioni di chirurgia plastica preceduti da anni di perplessità sessuale, anni in cui chiedersi come definire la propria identità sessuale. E tu sei completamente affascinato, soggiogato da essi/e . Corri giù per le scale, t’infili in macchina e voli verso il piacere. Perché lo fai? Puro sfogo fisico? Forse, ma non solo. Ritieni di distinguere il fare l’amore con tua moglie e farlo con un transex. Il sesso con loro è un’altra cosa, è puro piacere, nient’altro. Poi ti trovi bene e, quasi senza volerlo, la cosa va avanti, vuoi la tua sporadica emozione e pagheresti qualunque cifra. Forse eri stanco di correre dietro alle donne, che creano tante complicazioni prima di concedersi, della moglie che non vuole più' amplessi, delle prostitute che non fingono nemmeno di desiderarti. Così vai dal trans. Come ti vedi? Ti ritieni un etero che vuole fare un'esperienza diversa. Il trans, di solito brasiliano, ha in sé i pregi fisici della femmina e quelli del maschio ed è bravissimo nel camaleontico gioco dei sensi. I transessuali incarnano il sogno di una femminilità esagerata, esasperata, aggressiva, che apprezza gli uomini ed esaudisce qualsiasi loro desiderio di perversione; sono latori di una femminilità che soggioga e domina chi è dominatore socialmente. Ma mi chiedo, i clienti sono realmente etero oppure il loro cercare i trans, ossia creature dotate dell’attributo sessuale maschile, nasconde una omosessualità che non si vuole ammettere?

mercoledì 29 luglio 2009

RITA BELLACOSA autore de " LE INUTILI APPARENZE "



UNA DONNA BELLA IN CERCA DI SUCCESSO

Si può arrivare al successo rimanendo incorrotti nell’anima? La bellezza può essere d’ingombro all’affermazione della bravura? Può l’appoggio di un “ pezzo grosso ” essere determinante persino più del Talento? A queste domande la scrittrice Rita Bellacosa risponde con “ LE INUTILI APPARENZE ”, bel romanzo che si appresta a diventare un classico della letteratura moderna e che, di sicuro, è specchio del costume contemporaneo. Francesca, la protagonista, è una giovane donna colta e bellissima, determinata nella corsa verso il Successo. Arriva a Roma dove si imbatte in uomini potenti e spregiudicati i quali, soggiogati dalla sua spavalda avvenenza, le promettono una carriera facile e veloce. Arduo decidere di opporre a tale allettante prospettiva il proprio orgoglio ma quanto può essere gratificante il successo ottenuto grazie alla sola bellezza? Quanto vale se impone, in una sorta di tacita mutualità, di vendersi l’anima? Così la bellezza risulta un limite in una società che non premia il talento ma la rappresentazione, a volte patetica, di personaggi mediocri venuti alla ribalta grazie ad una specie di transazione umana in cui vige il principio del do ut des. E la bellezza da apparente vantaggio si muta in realtà prevaricante che accantona il talento. Corrompendo l’anima. Un monito per tante ragazze che inseguono le luci della ribalta perdendo se stesse per l’espace d’un instant. L’opera trabocca di colpi di scena e di situazioni piccanti ed anche, talvolta, ai confini , sapientemente costruiti, dello stucchevole. Tutto in una prosa erudita dai forti echi manzoniani.
Una domanda a… RITA BELLACOSA Perché la scelta dell’opera in copertina? LO STRANO INTRECCIO BELLACOSA-COURBET

lunedì 1 giugno 2009